Umberto Boccioni nasce a Reggio Calabria il 19 Ottobre 1882, pittore e scultore è stato un’importante artista dell’arte futurista. Egli con il suo talento, ha influenzato incisivamente il percorso della pittura e della scultura del XX secolo.
Una vita itinere
Umberto Boccioni l’artista espressione dell’arte futurista, frequenta a Reggio Calabria le prime classi delle elementari; in seguito la famiglia si trasferisce a Forlì, poi a Genova e a Padova. Nel 1897,fu la volta di Catania. In questo frangente, tuttavia, la famiglia si separò. Il padre e Umberto andarono in Sicilia; la madre con la sorella Amelia, restarono in Veneto. A Catania Umberto frequenta l’Istituto Tecnico sino al conseguimento del Diploma; In questo periodo, collabora con alcune redazioni locali scrivendo al contempo il suo primo romanzo.
Umberto Boccioni prima dell’arte futurista
Nel primissimo 900 Umberto si trasferisce a Roma insieme al padre. Il giovane Umberto ha circa vent’anni e inizia a frequentare lo studio di un cartellonista dove approccia i primi rudimenti alla pittura. In questo periodo conosce Gino Severini con il quale partecipa, a Porta Pinciana, agli studi del pittore divisionista Giacomo Balla. Nel 1903 Boccioni e Severini frequentano la Scuola libera del Nudo, dove incontrano un altro grande artista; Mario Sironi. Storico allievo di Giacomo Balla; Sironi stringerà con Boccioni una sincera e duratura amicizia. In quell’anno dipinge il suo primo lavoro “Campagna Romana o Meriggio” certamente un opera ancora lontana dall’arte futurista dell’Umberto Boccioni che conosciamo.
Le esperienze di vita e di viaggio
Umberto Boccioni viaggia molto, è deciso perciò, a fare esperienze di vita anche all’estero. La prima meta fu Parigi ove conosce Augusta Popoff; nel 1907 dalla loro relazione nascerà il primo figlio Pietro. A Alla Francia seguirà la Russia dalla quale a fine anno rientrerà in Italia. Rientrato, si iscrive alla Scuola libera del Nudo del Regio Istituto di Belle Arti di Venezia; Al ritorno in patria dall’ennesimo viaggio, disegna e dipinge attivamente, tuttavia è scontento poiché percepisce i limiti della cultura italiana che giudica ancora essenzialmente “una cultura provinciale”.
Milano primi 900′. Una città speciale.
Nell’autunno del 1907 Umberto Boccioni si trova a Milano, dove da un pò di tempo abitano la madre e la sorella. Capisce immediatamente che è una città speciale, in notevole crescita e che corrisponde alle sue dinamiche aspettative. Proprio qui conosce e diventa amico di Romolo Romani; inizia a frequentare Previati di cui assorbe qualche influsso nella sua pittura che sembra rivolgersi al simbolismo. Durante questi intensi anni di formazione, visita molti musei e gallerie d’arte.
Dai classici all’arte futurista
La frequentazione dei Musei, danno ad Umberto Boccioni la possibilità di conoscere in modo diretto opere di artisti di ogni epoca. Alcuni di questi, ad esempio Michelangelo, rimarranno sempre suoi modelli ispiratori. Gli artisti classici saranno i bersagli principali della polemica iniziata nel periodo futurista contro l’arte classica antica ed il “passatismo”. Nel 1907, a sempre a Milano, incontra i futuristi e scrive nel 1910 con Filippo Tommaso Marinetti, Carlo Carrà, Luigi Russolo Giacomo Balla e Gino Severini, il “Manifesto dei Pittori Futuristi”. A questo primo scritto, seguì nel 1912 il “Manifesto tecnico del movimento futurista”; Obbiettivo dell’artista moderno (per l’epoca) doveva essere quello di liberarsi dai canoni e dalle tradizioni figurative del passato, per volgersi al mondo dinamico contemporaneo, in perenne evoluzione.