Piero Manzoni. Un artista di nobili origini.
Nei primi anni del ‘900 vede la luce l’artista italiano Piero Manzoni, avanguardista dell’arte povera e concettuale che lo porterà alla creazione dell’Arte in scatola. Di nobili origini nasce infatti il 13 luglio 1933 in provincia di Cremona a Soncino. Purtroppo la sua vita artistica durerà davvero poco, morirà infatti, precocemente a soli 29 anni il 6 Febbraio 1963, stroncato da un attacco di cuore. Fortemente Influenzato dalla ricerca di Yves Klein, i lavori di Piero Manzoni divengono un punto di riferimento per la generazione di giovani artisti italiani. I sei artisti Essi riuniti nella collettiva dal critico d’arte Germano Celant, espongono nella prima mostra di Arte Povera tenutasi nel 1967. Questa prima reunion espositiva si tenne alla Galleria La Bertesca di Francesco Masnata a Genova, dove espongono appunto: Boetti, Fabro, Kounellis, Paolini, Pascali e Prini.
Arte povera. Anche nei materiali.
L’approccio di Piero Manzoni verso l’arte, evita i materiali artistici comuni, a favore dell’utilizzo di materiali poveri. Non disdegna l’uso di pellami animali ad esempio di coniglio o addirittura gli escrementi umani. Le sue scelte cadono su qualsiasi rifiuto o materiale considerato scevro di ogni interesse artistico. Il suo lavoro artistico è visto come una forte ed intensa critica alla produzione di massa e del consumismo che ha cambiato la nel bene e nel male la società italiana (il famoso “miracolo economico”), giunto dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Arte in scatola. Nasce la “Merda d’artista”
In questo contesto creativo iconoclasta, l’artista Piero Manzoni, Il 21 maggio 1961 produsse e sigillò 90 barattoli di latta. Essi erano simili se non uguali a quelli per la carne in scatola. A questi barattoli applicò un’etichetta, tradotta in molte lingue, con la dicitura “Merda d’artista. Contenuto netto gr. 30. Conservata al naturale. Prodotta ed inscatolata nel maggio 1961”. Sulla parte superiore del barattolo è evidenziato un numero progressivo da 1 a 90 insieme alla firma dell’artista.
Piero Manzoni. “Merda d’artista” diventa un oggetto da collezione.
L’artista assegnò a questi barattoli il prezzo corrispondente per 30 grammi di oro, alludendo al valore dell’artista che grazie ai meccanismi commerciali della società dei consumi poteva vendere al valore dell’oro una parte di se stesso. Attualmente i barattoli sono conservati in diverse collezioni d’arte in tutto il mondo (ad esempio l’esemplare numero 4 è esposto alla Tate Modern di Londra ed il barattolo 80 è esposto nel nuovo Museo del Novecento di Milano ed a Napoli nel Museo d’arte contemporanea Donnaregina (M.A.D.R.E.) ed il valore di ciascuno di loro in generale è stimato circa 70 000 EURO.
Arte in scatola, Non solo provocazione, ma protesta.
Con questa opera così fortemente dissacratoria, l’artista Piero Manzoni desiderava portare alla luce i meccanismi e le contraddizioni del sistema sbagliato dell’arte contemporanea. Questa “protesta” continuò tramite le sue azioni artistiche. Ad esempio autografò modelle nude o diede uova sode con sopra le proprie impronte digitali. La scatoletta contenente “Merda d’artista” a tutti gli effetti è diventata un vero e proprio manifesto della sua epoca. L’atteggiamento era in contrapposizione alle assurdità del mondo elitario dell’arte. Qualsiasi prodotto creativo artistico, veniva premiato e considerato arte, non per il valore intrinseco, la capacità creativa, concettuale dell’artista. Ma a suo parere solo in virtù della notorietà che esso era riuscito (o chi per lui) a costruirgli intorno.
Arte povera, ma quotazioni stellari.
A Milano, il 23 maggio 2007 nelle sale della casa d’aste Sotheby’s, un collezionista privato europeo si è aggiudicato l’esemplare numero 18 a 124 000 euro. Questo record d’asta, fu ampiamente superato il 16 Ottobre 2015 a Londra, dalla casa d’aste “Christie’s” con 182.500 sterline (esemplare numero 54). Tuttavia, l’ascesa delle quotazioni non pareva fermarsi, e nuovamente il 6 dicembre 2016 sempre a Milano da Il Ponte Casa d’Aste con 275.000 euro compresi i diritti d’asta (Asta n. 385 Lotto n. 278 – fu aggiudicata la scatoletta esemplare numero 69).
Arte in scatola. Merda d’artista. Nessuno collezionista ne aprirà mai il contenuto.
Ci sono un centinaio di barattoli numerati contenenti questa espressione di arte iconoclasta “Merda d’artista”. In realtà non si sa se l’etichetta dica il vero circa il suo contenuto. Ad oggi nessuna scatoletta è mai stata aperta. La motivazione è semplice. Questo gesto le avrebbe fatto perdere il suo valore, (pensate alle quotazioni citate nel paragrafo precedente…) che negli anni è andato sempre più crescendo, essendo ritenuto uno dei maggiori esempi di “provocazione artistica” della storia. Piero Manzoni. Un genio d’artista.