Auguste Renoir è stato l’artista rappresentativo tra i più prolifici dedito al movimento impressionista. Con oltre cinquemila dipinti su tela ed un numero altrettanto importante di disegni e acquerelli, Renoir inoltre era sicuramente un’artista poliedrico. Con una concezione “aperta” del fare arte è lo stesso Renoir a speigare in una citazione il suo approccio con essa:
Cit. «Dispongo il mio soggetto come voglio, poi mi metto a dipingerlo come farebbe un bambino. Voglio che il rosso sia sonoro e squillante come una campana, quando non ci riesco aggiungo altri rossi ed altri colori finché non l’ottengo. Non ci sono altre malizie. Non ho regole nè metodi; chiunque può esaminare quello che uso o guardare come dipingo, e vedrà che non ho segreti. Guardo un nudo e ci vedo miriadi di piccole tinte. Ho bisogno di scoprire quelle che fanno vibrare la carne sulla tela. Oggi si vuole spiegare tutto. Ma se si potesse spiegare un quadro non sarebbe più arte. Vuole che le dica quali sono, per me, le due qualità dell’arte? Dev’essere indescrivibile ed inimitabile … L’opera d’arte deve afferrarti, avvolgerti, trasportarti»
Auguste Renoir artista impressionista non convenzionale
Le parole di Auguste Renoir esprimono il suo rapporto anticonvenzionale con la pittura in generale. Non si espresse mai con scritti teorici o affermazioni astratte su concetto artistico riguardo all’impressionismo; Auguste Renoir anche se grande e riconosciuto artista impressionista, era refrattario a qualsiasi omologazione accademico intellettuale. Era fautore del pragmatismo pittorico, l’intenzione di questo grande artista impressionista era quella di definirsi un operaio che usa come strumenti pennelli e tavolozza; al pari di un qualsiasi mestiere artigiano, come il falegname o il carpentiere. Renoir, non ama custodire segreti nella sua arte, anzi, dispensa consigli e suggerimenti anche agli aspiranti futuri artisti.
Ispirazione ed energia viva
Come espresso sopra, Auguste Renoir, non fu mai animato dalla rivalità idealistica di artisti come Monet o Cézanne In ragione delle motivazioni anzidette Renoir non fu mai animato dall’accanito idealismo di un Monet o di un Cézanne nella pittura impressionista, al contrario si sentiva spinto da un’energia viva, accumulata nel tempo dalle generazioni. Considerava il museo come luogo formativo nella crescita di un’artista in quanto dalle opere del passato si poteva trarre una rinnovata ispirazione.
Ancora una volta il “bel paese” diventa fonte di accrescimento artistico
Sarà il viaggio in Italia nel 1881 di Auguste Renoir a cambiare in modo drastico la sua arte impressionista. Scelse il “bel paese” per studiare i maestri del Rinascimento; il soggiorno in Italia amplierà in modo importante gli orizzonti artistico figurativi. Fu estasiato dalle pitture murali Pompeiane, per non dire degli affreschi di Raffaello alla Farnesina, che non esitò a definirli “ammirabili per semplicità e freschezza” nei quali notò una perfezione estetica che con l’arte impressionista non raggiunse mai. Il confronto con i grandi del Rinascimento lo affascinarono, tuttavia affermò:
«Raffaello, che non dipingeva all’aperto, aveva però studiato la luce del sole, perché i suoi affreschi ne sono pieni. Io invece, a forza di guardare all’esterno, ho finito per non vedere più le grandi armonie, preoccupandomi troppo dei piccoli particolari che offuscano il sole anziché esaltarlo»
August Renoir – La malattia
Intorno ai cinquant’anni, cominciarono per l’artista i problemi di salute. Si manifestarono i primi sintomi della artrite reumatoide che lo avrebbero tormentato sino alla fine. La malattia gli causarono l’infermità agli arti inferiori e la semiparalisi di quelli superiori. Nonostante ciò, continuò a dipingere con fatica ma ancora con entusiasmo; tuttavia, le energie fisiche, si esaurirono con la morte nel 1915 della sua adorata moglie Aline. Dopo questo doloroso evento, anche se segnato, fu in grado di dissertare in modo brillante ed avvincente di arte; infatti, si formo intorno a lui un gruppo di giovani artisti (tra i quali Henri Matisse).
Auguste Renoir morirà il 3 Dicembre del 1919 nella sua casa a Cagnes. Il figlio Jean Renoir, disse che le ultime celebri parole del padre ormai morente furono: “Credo di cominciare a capire qualcosa”.
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