Botanica Italiana

Botanica Italiana-Giorgio-Gallesio-Pesca-Noce-II-Persica

Giorgio Gallesio cultore della botanica italiana, nasce nell’attuale Finale Ligure (un tempo chiamata Finalborgo) in provincia di Savona nel 1772. Sin da giovane gli furono dati incarichi diplomatici ed amministrativi nella Repubblica di Genova; Un periodo difficile di fermenti e forti crisi istituzionali.

Benestante politico

Esausto e deluso dai fatti politici di quel tempo, si ritirò presto dalla vita pubblica, dalla carriera politico-diplomatica, a soli 45 anni di età; Al contempo inizia a dedicarsi alla sua vita privata ed alla cura dei suoi possedimenti e proprietà nel finalese; Coltiva il suo impegno per la botanica specificatamente italiana contestualmente alla realizzazione di un’opera pomologica. Questa infatti, egli notò che era assente come pubblicazione nel mondo editoriale italiano. Questo progetto impegnativo lo perseguirà sino alla fine della sua vita, tant’è vero che egli morì a Firenze nel 1839 ad opera ancora incompleta.

Giorgio Gallesio e la passione per la Botanica italiana

Il giovane Giorgio Gallesio era un intellettuale con un’ampia cultura illuminista e umanistica. Quella della botanica era una forte passione ma senza alcuna base accademica. Questo non fu affatto un problema, anzi gli permise di relazionarsi in questo ambito senza alcun pregiudizio formale; La sua eccellente preparazione, le sue capacità critiche, i suoi studi, il numeroso elenco dei suoi contatti ed accrediti, gli consentirono di effettuare nei suoi possedimenti terrieri molti esperimenti; Acquisì in questo modo, unitamente ai suoi viaggi, una mole impressionante di dati botanici per la sua grande opera.

La Pomona, edizione botanica tutta italiana anche se incompiuta, è una raffinata opera descrittiva, realizzata con illustrazioni e testi, del mondo pomologico italiano; essa è esaustiva degli alberi da frutto più conosciuti, catalogati per varietà, caratteristiche e ambiente geografico. In tutto è strutturata da 156 argomenti in 41 fascicoli; tuttavia,

La raccolta botanica di Gallesio, era spedita agli associati (i nostri abbonati di oggi) disposti a pagare una somma prefissata per ogni fascicolo commissionato; tuttavia rimaneva a loro cura alla rilegatura di essi, in due tre quattro volumi a scelta.

L’opera botanica era di straordinaria fattura artigianale italiana di alto livello; Fu realizzata su carta pregiata con caratteri e finiture di notevole raffinatezza. Ogni illustrazione aveva una o più immagini anche a pagina piena. I disegni erano colorati artigianalmente a mano da esperti artisti decoratori. Le 160 illustrazioni dell’opera furono realizzate da 7 artisti: Antonio Basoli, Carolina e Isabella Bozzolini, Rachele Cioni, Domenico Del Pino, Bianca Mojon, Antonio Serantoni, mentre gli incisori che contribuirono furono tra gli altri: Paolo Fumagalli, Bernardino Rosaspina, Giuseppe Pera, Carlo Lasinio, Antonio Verico.

Il prezzo dei volumi, dunque, era sicuramente alto, di certo non alla portata del ceto medio basso della popolazione di allora. Essa fu stampata in sole circa 176 copie, perlopiù destinate a reali o ricchi nobili che si potevano permettere l’elevato costo. La creazione dei fascicoli non era stabilita da un ordine prestabilito, piuttosto seguiva le priorità organizzative di Giorgio Gallesio dovute ai suoi studi od alle sue ricerche botaniche.

La parte economica dell’opera era sempre sul filo del rasoio. Spesso era sostenuta personalmente dalle finanze dal patrimonio di Giorgio Gallesio, in particolar modo per i numerosi viaggi e per gli artisti ed incisori che collaborarono alle illustrazioni.

La sede dell’opera fu la residenza di Gallesio a Finale Ligure in Liguria, il lavoro di stampa tipografica fu commissionato alla Tipografia Niccolò Capurro in quel di Pisa, considerata la più pregiata e rinomata in quell’epoca.

L’obbiettivo ed interesse del Gallesio era che l’opera botanica fosse quanto più possibile italiana, dunque non strettamente limitata ad un tipo di frutto, o ad una determinata regione; in questo modo il suo impegno gli consentì di esaminare anche fruttiferi esotici non autoctoni nella coltivazione europea, come ad esempio il dattero, o come il giuggiolo.

Visiona ora le nuove 80 illustrazioni ART+PLUS della raccolta botanica “Pomona Italiana” di Giorgio Gallesio.