L’artista Egon Schiele colui che diverrà grande amico di Gustav Klimt, nasce nel 1890 a Tulln, una località vicino a Vienna in Austria. In quegli anni crogiuolo umano multi culturale; infatti l’Accademia delle Scienze e Belle Arti, la presenza di numerosi altri istituti di ricerca e di grandi collezioni d’arte, contribuiscono ad aumentare i richiami intellettuali e culturali. Il clima sociale e la situazione politica sono un’ispirazione ideale per discutere di temi importanti dell’esistenza umana.
Egon Schiele – Gustav Klimt
Giovane pupillo del grande Gustav Klimt, Egon Schiele è stato uno dei più grandi artisti espressionisti-figurativi del primo Novecento, nonché esponente assoluto del primo espressionismo viennese; questo, nonostante la sua breve vita (morì infatti a soli 28 anni) nella quale, grazie al suo innato talento realizzò oltre 340 dipinti e migliaia di acquerelli e disegni.
Espressionismo-Secessionismo Viennese
I lavori di Egon Schiele, sono ammirati per la loro intensità espressiva, l’introspezione malinconica, a tratti cupa, tetra. Questi tratti comunicano in modo efficace il disagio interiore, il difficile rapporto con le donne; Esse sono raffigurate spesso in modo lascivo, contorto, crudo; I lavori si Schiele sono spesso autoritratti, maschere di se stesso del suo io interiore, della sua irrequietezza. Uno stile marcato, riconoscibile nel movimento espressionista-secessionista Viennese di cui Klimt è un illustre esponente; Un elemento comune avvicina i due artisti, l’interesse per la rappresentazione dei corpi nella loro nudità e sessualità maschile.
1908 la prima mostra personale
Gustav Klimt nutre per Egon Schiele una grande stima personale ed artistica; Per questo si impegna ad aiutarlo; acquista molti suoi disegni, gli procura modelle e modelli presentandolo alla Vienna aristocratica; questo sin dagli inizi, renderà autonomo finanziariamente Schiele, preludio favorevole per la sua prima mostra personale del 1908 per la Wiener Werkstätte. Il suo stile è acclamato come espressionista; ritratti di conoscenti, autoritratti; esso raffigura i corpi nella loro cruda ed a volte aggressiva fisicità; nei dipinti spesso irrompe l’ossessione erotica nella sessualità quasi angosciante.
Il ritorno a Vienna – l’amico Gustav Klimt
Tornato a Vienna, grazie al caro amico Gustav Klimt, Egon Schiele riesce in poco tempo a ristabilirsi e ottenere al contempo molte commissioni. Con questi lavori dunque torna alla ribalta sulla scena Viennese, parteciperà così a diverse mostre internazionali.
Un destino crudele
Nel 1918 raccoglie diversi successi consacrandolo esponente espressionista della Secessione Viennese. Esporrà anche a Praga, Dresda e Zurigo. Purtroppo, in quegli anni, imperversava una grave epidemia di Influenza Spagnola, essa provoco oltre venti milioni di morti in Europa; non risparmio Vienna e nemmeno la famiglia di Egon Schiele. La moglie Edith incinta di sei mesi, contrae la malattia, muore il 28 Ottobre 1918. Anche nel dolore della sofferenza, Schiele la ritrasse diverse volte, quasi a volerla rendere immortale; purtroppo fu contagiato anch’egli; infatti, morirà a soli 28 anni il 31 Ottobre, solo tre giorni dopo.
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