I graffiti rupestri sono immagini ancestrali di vita incisi nella roccia con strumenti appuntiti, come ad esempio uno scalpello di roccia più dura. Si utilizza la tecnica di picchiettatura, oppure una tecnica di asportazione a graffio, da cui deriva il nome graffito. Le figure nei graffiti incisi, talvolta sono formate da una fitta concentrazione di fori nella roccia, dette coppelle; si ritiene potessero essere riempite di coloranti naturali; in alcuni casi probabilmente servivano per veicolare il sangue durante il sacrificio di animali.
I primi graffiti incisi nella roccia compaiono con l’Homo Sapiens
Si trovano graffiti rupestri incisi nella roccia sin da quando compare l’Homo sapiens, fino in epoca relativamente recente. In tutti i siti mondiali, i graffiti rupestri generalmente si trovano in alpeggi da pascolo, vicino a fonti d’acqua. Essi rappresentano solitamente la realtà della vita quotidiana pastorale e agricola, e figure ispirate a simbolismi esoterici.
L’interpretazione di queste figure incise, infatti, varia da quella magico-simbolica, legata a riti religiosi di tipo sciamanico, a quella di graffiti rupestri fatti in modo prevalente come passatempo da pastori, intenti alla guardia di greggi che pascolavano.
I graffiti della Valcamonica
La Valcamonica (il nome deriva dalla popolazione dei Camuni), è una valle lombarda delle Alpi centrali situata a nord del lago d’Iseo. Con oltre 300.000 figure, è la capitale dell’arte rupestre alpina. Infatti, conserva la più alta concentrazione di graffiti rupestri incisi nella roccia e si presenta come punto di riferimento scientifico mondiale. Si pensa che la grande quantità di figure, sia dovuta alla roccia; un’arenaria di origine permiana, a grana fine, molto liscia in quanto fortemente levigata dai ghiacciai.
Nei graffiti camuni la massima fioritura è nel neolitico
Poche figure risalgono alla fine del paleolitico; (animali di grandi dimensioni, cervi, alci). Infatti la massima fioritura dell’arte rupestre camuna, ha inizio alla fine del neolitico (metà del IV millennio a.C.). In questi graffiti figurano incisioni di campi coltivati definite “mappe” o “incisioni topografiche”. Esse appaionio con l’inizio di pratiche agricole più evolute e con l’invenzione dell’aratro.
Nella successiva età del rame (III millennio a.C.) seguì la raffigurazione di statue-stele e di composizioni di; figure umane, pugnali, asce, scene di aratura a traino bovino; cervi e bovini allineati, di probabile significato e funzione rituale. Con l’età del bronzo antico e medio: figure di armi, asce e pugnali, questo primo grande ciclo termina.
Il secondo ciclo storico dei graffiti su roccia inizia nell’età del bronzo
Il secondo ciclo ha inizio con l’età del bronzo medio-recente (metà del II millennio a.C.); appaiono le figure umane (i cosiddetti “oranti”). L’età del ferro (80% di tutti i graffiti), vede un notevole incremento del numero delle figure incise su roccia; guerrieri con spade, lance, asce, scudi, elmi…; duellanti, cavalieri, cacciatori, cervi, cani, oche, uccelli acquatici, grani e dispense, e “rose camune”.
Il declino dei graffiti rupestri con l’arrivo dei Romani
Con l’arrivo dei Romani (16 a.C.) inizia il declino dei graffiti incisi su roccia; tuttavia, proseguirà ancora per circa due secoli. Per oltre mille anni, cessa l’attività incisoria; riprenderà, verso la fine del periodo Medievale. Essa incrementa nel XV secolo e continua nel XVI.
In uno dei prossimi articoli, parleremo dell’arte contemporanea camuna; Le sculture lignee dell’artigianato camuno.