Leonardo da Vinci un geniale innovatore nell’arte della pittura, della scienza e dell’architettura. I suoi contemporanei già ne ammirano e lodano la smisurata intelligenza, l’infinito talento, la grandissima curiosità intellettuale nel voler conoscere, esplorare e ricercare.
Vinci. Il paese che gli darà i natali.
Leonardo Da Vinci nasce nel 1452 nella piccola località di Vinci vicino a Firenze. Purtroppo non si conoscono i dettagli della sua infanzia e sulla sua prima giovinezza. Si sa che nel 1469 circa, si trasferisce a Firenze dove, dopo 2 anni inizia a lavorare per un periodo di cinque anni, nella bottega del Verrocchio.
Leonardo Da Vinci. Le sue prime opere
Leonardo Da Vinci inizia annoverando molte raffigurazioni sacre della Madonna. Tra esse spicca la celebre Annunciazione. L’opera iniziata nel 1471 evidenzia già i tratti originali dello stile Leonardesco.
L’Annunciazione, un quadro spettacolare dell’appena 20enne Leonardo Da Vinci
La scena si compie davanti alla casa di Maria, alla luce tenue del tramonto. Il giardino delimitato da un muretto, è mitigato dall’erba umida e fiori. L’ accenno del bosco che si staglia nella metà superiore dell’opera, conduce lo sguardo verso un lontano paesaggio ricco di alberi e colline. L’Arcangelo Gabriele si piega sul ginocchio destro per annunciare a Maria la novella. La Vergine ricambia con sguardo deciso senza alcuna timidezza il saluto dell’Angelo, mantenendo l’avambraccio destro appoggiato a un lavoro a ricamo.
L’ideale di bellezza di Leonardo Da Vinci
Con i suoi capelli fluenti, il viso ed i lineamenti delicati, Maria incarna l’ideale di bellezza di Leonardo. La precisione dei tratti e le sfumature dei colori nella raffigurazione di morbide fisionomie connotano in modo chiaro i ritratti di questo periodo artistico e raffigurano il tentativo di rivelare l’interiorità dei soggetti attraverso il loro aspetto esteriore.
Leonardo Da Vinci conosce Milano
Nell’anno 1482 Leonardo Da Vinci si reca a Milano al Castello di Ludovico Sforza in veste di pittore artista di corte. Molto presto in virtù della sua innata intelligenza e talento scientifico e nell’architettura, gli viene affidato il compito di lavorare alla progettazione di opere idriche, apparati bellici e fortificazioni, persino alle coreografie delle sfarzosissime feste di corte e rappresentazioni teatrali.
Leonardo approfondisce la tecnica dello sfumato
Durante la permanenza a Milano, gli vengono commissionati molti dipinti a tema biblico religioso, nella cui realizzazione ha modo di perfezionare la sua personale tecnica pittorica dello sfumato, in un delicato alternarsi di zone d’ombra e di luce, con questa tecnica gli oggetti perdono la loro staticità, la realtà appare velata, producendo in chi osserva le sue opere le più diverse sensazioni.
Grande erede della pittura fiorentina
Leonardo Da Vinci da grande erede della pittura fiorentina ne diverrà il grande maestro. Nella sua tecnica sostituira le rigide linearità e le astratte geometrie con i contrasti di luci e ombre che riveleranno la vitalità dei corpi e di conseguenza dell’anima. Alla base del suo approccio pittorico vi è la concezione positiva delle ombre, dove esse non sono viste solamente come assenze di luce e colore, altresì costituiscono un impronta cromatica in grado di dare movimento dinamico da interpretare di volta in volta.
Il Cenacolo
Leonardo Da Vinci non si limitò ad osservare gli effetti della luce e del colore e a testarli in modo innovativo nelle sue opere. Egli ne studiò la resa plastica della realtà attraverso la prospettiva. Nel suo celeberrimo affresco Il Cenacolo, comunemente chiamato “L’ultima Cena” appare con evidenza il desiderio di padroneggiare la bellezza e la natura cogliendola ed elevarla in tutto il suo splendore.
“Uno di voi mi tradirà”
Questo grande affresco realizzato tra il 1495 e il 1498 per il refettorio del Monastero di Santa Maria delle Grazie di Milano su commisione degli stessi monaci, presenta un complicato intreccio di composizioni. La lunga tavola si sviluppa orizzontalmente nella parte bassa dell’affresco, in posizione tale per cui il Cristo e gli Apostoli vengono a trovarsi esattamente di fronte all’osservatore. Secondo Leonardo Da Vinci nel suo intento, Cristo ha appenda pronunciato la frase “Uno di voi mi tradirà”
Il Cenacolo. Gli Apostoli
Gli Apostoli consultandosi tra loro, con concitato fervore respingono l’accusa. Il turbamento e la sorpresa che appare nella dinamica dell’affresco, si diffondono quasi fosse un onda che dal centro dell’opera, raggiunge i lati opposti della grande tavola e da li rifluisce. La figura del Cristo al contrario, esprime quiete e maestosa fermezza. Nel particolare architettonico, al di sopra della finestra al centro, si scorge una cornice centinata che può essere vista come l’aureola del Cristo sollevata e assorbita nell’architettura. Una caratteristica incredibile fa si che verso questa costruzione sopra il capo del Redentore convergano tutte le linee prospettiche dello spazio.
Leonardo Da Vinci. Lo scienziato
In Leonardo l’amore per tutto ciò che è natura non è mai separato dal desiderio di studiarle in modo scientifico. Come Architetto e Ingegnere, crea progetti avveniristici anticipando persino scoperte future, ad esempio prefigurando velivoli azionati con la forza muscolare umana. Dal 1478 circa inizia a redigere uno scritto di tutto il sapere tecnico scientifico del suo tempo, si dedica allo studio della meccanica, dell’ottica per mezzo della matematica e indaga le leggi fisiche che dominano l’azione ed il movimento. Insieme a rinomati medici dell’epoca, si occupa di anatomia umana (ai tempi ancora ufficialmente proibita) lasciando in numerevoli e dettagliati manoscritti a riprova delle sue esperienze scientifiche.
Leonardo. La caduta degli Sforza a Milano
Quando i Francesi invadono L’Italia, il grande Leonardo soffre le conseguenze della caduta degli Sforza a Milano. Negli anni a seguire la sua vita è caratterizzata da continui spostamenti tra le città di Mantova, Milano, Firenze, Roma e Parma. Ed è in questo periodo che risale il celeberrimo dipinto di Leonardo, il ritratto per antonomasia; Mona Lisa, nota anche come “La Gioconda”. Realizzato nel 1503, su questa opera pendono a tutt’oggi molti enigmi irrisolti. Ad esempio l’identità della donna ritratta. Il Vasari, che tramanda il nome di Mona Lisa afferma si tratti della sposa di Francesco del Giocondo e racconta le circostanze della sua creazione pur non avendolo mai visto di persona.
La Gioconda, mille interpretazioni
Nella storia dell’Arte si sono fatte le più disparate interpretazioni e congetture sul viso della Gioconda. Come nelle sue precedenti opere, anche in questo caso Leonardo Da Vinci tende a realizzare un ritratto non puramente naturalistico. Il soggetto rappresentato è una giovane donna dal lieve sorriso quasi enigmatico, dallo sguardo rilassato e mite che rimanda alla sua natura interiore perciò alla sua anima.
Lo sfumato. La tecnica affinata da Leonardo
Nella Gioconda, in questo meraviglioso dipinto si esprime tutta la magia dello sfumato, della morbida luce lieve, ove è assente qualsiasi asprezza. Proprio nella mancanza di di limpidezza di definizione dei tratti e dei contorni, tipica dello sfumato, si evince la vitalità del viso, qualunque sia l’aspettativa di chi lo osserva che le rivolge lo sguardo.
Leonardo al servizio di Francesco I
Dall’anno 1507 al servizio di Francesco I, Leonardo accetta nel 1515, l’invito a corte del Re Francese, dove riceve in dono una tenuta ed è accolto con tutti gli onori. Il grande immenso Leonardo Da Vinci muore nel 1519 all’età di 67 anni in Francia nella Loira nel Castello di Cloux, presso Amboise.