Uno splendido palazzo in stile neoclassico si affaccia dalla graziosa cittadina di Lovere sulle sponde del Lago d’Iseo: Palazzo Tadini.
Costruito su volontà del Conte Tadini
Palazzo Tadini, fu fatto costruire a Lovere dal Conte Veronese Luigi Tadini su progetto dell’Architetto Sebastiano Salimbeni nonché nipote del Conte. I lavori di costruzione di questo meraviglioso edificio, iniziano dunque nel 1820 per terminare nel 1826.
Nato per ospitare Arte e Cultura
Palazzo Tadini nella splendida cornice di Lovere, è nato per ospitare stanze museali per le collezioni d’arte, così come nel vicino Palazzo Barboglio le scuole di disegno e musica. Diventa dunque ciò che ancora oggi viene definita: Accademia di belle arti Tadini. Questa nobile destinazione, è sancita dal testamento del Conte Luigi Tadini. Con esso formalizza definitivamente lo scopo del palazzo; nasce “L’Istituto di belle arti Tadini” la Scuola “Instrumentale e Vocale” e Scuola di Disegno.
Una struttura di pregio ben conservata
Gli interni del palazzo, conservano ancora vistose parti decorative neoclassiche. Sulle pareti sono presenti bellissimi fregi, mentre i soffitti realizzati da Luigi dell’Era sono dipinti con una tecnica utilizzata per creare le quinte teatrali. Di particolare interesse e pregio il gabinetto archeologico con decori in stile pompeiano ispirati alle necropoli di Ercolano e Pompei. Il desiderio e l’intento di creare il gabinetto archeologico, era quello di ricreare un’ambiente caratterizzato per accogliere ed esporre i reperti e manufatti archeologici.
Le porcellane
Il conte Tadini nel corso dei suoi numerosi viaggi, a Napoli, Parigi, Milano e Venezia, acquista numerosi manufatti. Tra questi, una splendida collezione di pregiate porcellane. Esse sono esposte ordinatamente in vetrine d’epoca ottocentesca. Tra le collezioni, spicca una grande servizio da tavola da 12 persone realizzato a fine Settecento a Parigi da Jean Baptiste Locré. Questo meraviglioso servizio oggi è una delle meraviglie più apprezzate; è stato in uso sino alla prima metà dell’ottocento. Ammirate diverse porcellane anch’esse di fine manifattura francese quali; Rue Thiroux, Nast Darte e Sèvres.
La Biblioteca
Nel percorso ultimo della Galleria di Palazzo Tadini, è presente la biblioteca privata del Conte Luigi Tadini; All’epoca il Conte la descriveva così; “Non magnificenza di edizioni, non numero sterminato di libri formano il pregio di questa libreria, ma bensì la scelta di buone opere, in lingue antiche e moderne; adatte particolarmente all’istruzione della gioventù; formanti da circa settemila volumi, consacrati all’uso e non al lusso”.