Pieter Brueghel, è stato certamente un’esempio d’artista popolare; descrittivo della realtà paesano contadina, quasi in chiave Naïf.
La vita di Pieter Brueghel ha pochi riscontri storici.
Luogo di nascita così come la data sono tutt’ora sconosciuti. In quell’epoca (intorno al 1500 circa) non esistevano registri in merito alle nascite. Solamente nell’anno 1551 Pieter Brueghel viene menzionato per iscritto per la prima volta; accadde quando entrò nella Corporazione di San Luca di Anversa in qualità di Maestro. Poiché l’età per potervi accedere era tra i 21/25 anni, si è ritenuto di dedurre che la nascita fosse a cavallo tra il 1525 ed il 1530. Non da meno anche la sua città d’origine era sconosciuta e non documentata. Solo una menzione di Ludovico Guicciardini lo cita come “Pietro Brueghel di Breda; se ne deduce dunque che fosse o potesse essere la sua città natale.
L’inizio della formazione artistica in quel di Bruxelles
Da quel che si è potuto ricostruire, Pieter Brueghel prima di diventare l’artista popolare che tutti conosciamo, si forma a Bruxelles alla scuola del maestro Pieter Coecke van Alest; egli è già il pittore di corte di Carlo V, architetto e creatore di arazzi pregiati. Si tratta di persona molto colta, grande viaggiatore e traduttore. Pieter Brueghel ne sposerà la figlia, il padre amico paterno di Brueghel ne condizionerà le scelte culturali e successivamente artistiche.
Anversa la città della crescita
È nella ricca, e pulsante Anversa che Pieter Brueghel muove i primi passi, entrerà in contatto con un’altro grande artista: Bosch; In questo ambiente, Brueghel respira l’aria intellettuale data dalla presenza di artisti, studiosi, colti letterati legati all’Umanesimo.
Pieter Brueghel in Italia – Roma
A metà del 1500 circa, Brueghel parte per l’Italia. I tempi del viaggio intrapreso, non si conoscono, tuttavia, se ne conoscono i luoghi esatti, in quanto oggetto di minuziosi disegni. Passò da Lione, ricordata in due lavori (oggi andati persi). Attraversò le Alpi immortalate nel disegno “Paesaggio Alpino” del 1551/53 circa. Visitò anche il Lago Maggiore, proseguendo il suo viaggio sino a Roma. Evidentemente questa città le piacque molto, lo dimostrano a testimonianza il gran numero di opere dedicate (solo in parte conservate).
L’incontro con le città Napoli e Reggio Calabria
Brueghel, visitò Napoli, dipinse “Veduta del porto di Napoli” (la data è sconosciuta). A Reggio Calabria realizzò “Veduta di Reggio (conservato nel Museo Boymans di Rotterdam) nel quale la città sotto attacco dei Turchi è dipinta in fiamme, infine da un ‘incisione (tratta da un suo disegno andato perduto) raffigura persino una battaglia nello Stretto di Messina. La catastrofica visione di Reggio messa a ferro e fuoco e devastata dai pirati, impressionò così tanto Brueghel da rientrare come tema ricorrente nei suo successivi lavori.
Da “Brueghel a Bruegel”
Altro mistero della sua criptica vita lo è anche il cambio di cognome. Infatti, sino al 1559 si firmò Brueghel, successivamente (non se ne conosce il motivo) passò a Bruegel.
Curiosità
In una delle sue opere più famose, “Il Banchetto Nuziale” l’artista pare mostrare un coinvolgimento alla partecipazione dell’evento; infatti, nell’ultima figura rappresentata a destra, è inserito il suo autoritratto nell’atto di confessarsi.
Notre Dame de la Chapelle
Forse l’unica certezza della sua vita artistica giunta sino a noi, è il suo luogo di sepoltura in questa Chiesa a Bruxelles. A testimonianza dell’alta considerazione e rispetto per Pieter Brueghel artista popolare del 1500, la sua tomba è tutt’ora adornata da un dipinto del grande Rubens.
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