Pop Art Style – La rivoluzione degli oggetti simbolo del consumismo popolare

Stampe e riproduzioni Pop Art e Street Art

Oggetti popolari – Arte popolare

Nell’arte, e nelle stampe Pop Art, lo stile “Pop Art” definizione inglese per definire “arte popolare” è un importante per non dire epocale movimento artistico nato negli anni cinquanta. Il nome di questo stile può trarre in inganno, esso non si riferisce all’arte “popolare” in senso spregiativo “realizzato dalla massa” ma piuttosto, poiché contestualizzata negli anni del boom economico del dopo guerra, agli ”oggetti” commerciali prodotti in grande serie destinati all’uso comune di massa, come poteva essere un banale tubetto di dentifricio, una lattina, una bottiglia o una macchina fotografica, “massificati” da ciò che gli artisti con grande intuizione, capirono avere lo stesso denominatore comune, la pubblicità edulcorata, ossessiva, invasiva. Pubblicità ripetitivamente martellante dei mass media, in tutte le sue forme; visiva, dalle luminosissime insegne delle grandi città americane, alle riviste, ai giornali, alle TV. Uno stile d’arte dal tratto distinto che connotava l’oggetto proposto ad emblema del crescente consumismo sfrenato in una sorta di isteria da desiderio di possesso sfrenato, ecco perchè Pop; da “popular” che se inserita in un contesto artistico prende il nome di “Pop Art”.

Lo stile Pop Art e il Dadaismo

Il modo di raffigurare artisticamente un qualunque oggetto prodotto per il consumismo è una deriva diretta di un altra corrente artistica iconoclasta dell’arte “il Dadaismo” nato invece durante il conflitto mondiale, contro le guerre, i suoi orrori, tutte le precedenti culture, i movimenti artistici persino quelli d’avanguardia per l’epoca. Uno stile il Dadaismo, avente come identità l’ostilità alla società borghese con i propri valori cristallizzati le proprie regole ed i propri estetismi ostentati. Si tende ad associare la nascita dello stile Pop Art al suo maggiore anzi più conosciuto rappresentante ovvero “Andy Warhol” ma i primi approcci alla ricerca allo sviluppo di questa nuova arte inizia nei primi anni cinquanta con le prime avanguardie della Pop Art si annunciano negli Stati Uniti sin dalla metà degli anni ’50 con le ricerche sperimentali di Robert Raushenberg e Jasper Johns, Dai primissimi anni sessanta, i dipinti di Rauschenberg cominciavano ad incorporare non solo cose, oggetti casuali raccolti, ma anche immagini fotografiche trovate: trasferite sulla tela tramite il processo serigrafico. Precedentemente usato solo in utilizzi commerciali, questo processo permetteva a Rauschenberg di veicolare la multipla infinita riproducibilità di immagini, ed il conseguente appiattimento dimensionale che implica questa esperienza.

In questo contesto, il suo lavoro è assimilabile a quello del grande artista Andy Warhol e sia Rauschenberg che Jasper Johns sono comunemente citati come gli importanti precursori della Pop Art Americana. Anche se si sta parlando di un grande paese, foriero di molti stili e culture la Pop Art tuttavia, vedrà la sua prima diffusione e definitiva consacrazione alla Biennale di Venezia nel 1964. La pattuglia di artisti rappresentanti di questo movimento artistico, sono tutti autori americani a partire da: Andy Wahrol, Roy Lichtenstein, James Rosenquist, Claes Oldenburg, Tom Wesselman.

La Pop Art negli anni 90

Nei successivi anni 90 la Pop Art ha avuto una nuova ventata di energia ma come per tutte le correnti artistiche, le sperimentazioni dei singoli porteranno alla sua variante “Neo Pop” che a sua volta si frammenterà in diversi sotto-stili con differenti lanci culturali perlopiù urbani: dal Graffitismo, all’Urban e Street Art, al mondo dell’underground. Tra i molti artisti contemporanei di questi stili spicca l’attualissimo “Banksy”, presente con diverse sue opere all’interno delle collezioni ART+PLUS. Le sue installazioni mondiali in termini di diffusione sono diventate un cult in questi anni, hanno sempre vissuto l’allure misteriosa rispetto al suo autore che di fatto, a parte il tag non aveva ne nome ne cognome ne tanto meno un volto, ma di lui, della sua arte, degli stili scriveremo nel prossimo articolo…

Tornando alla Pop Art la sua peculiarità davvero interessante e innovativa, anche nelle stampe Pop Art, è che gli artisti si servono di oggetti spesso banali, altre volte ricercati, in altre tecnologici presenti nella vita quotidiana trasformandoli in opere d’arte: si va dai tessuti delle USA flag di Jasper Johns alle bottiglie di Coca Cola o lattine di zuppa di Andy Warhol, dai cartoons di Lichtenstein ai posters cinematografici di Rosenquist.

I talenti di questa nuova arte hanno svolto un ruolo straordinariamente rivoluzionario, introducendo nella loro produzione miscelandoli, l’uso di strumenti materiali e mezzi inconsueti della pittura come il collage, la fotografia, il cinema, e l’audio visivo; la Pop Art come citato nell’articolo in alto, intendeva rappresentare, anche fumettisticamente l’ossessivo martellamento dei mass media, con l’intento di alimentare il consumismo sfrenato eletto a sistema e filosofia di vita. Nelle collezioni ART+PLUS si possono trovare delle selezioni di opere e stampe Pop Art: Sheila B. con la splendida “Yes, George” oppure “Oh Brad!”

 Oh Brad! – Sheila B.

Scopri il Catalogo ART+PLUS dedicato alla STREET ART